Ripartire è importante, soprattutto quando si viene da momenti duri e probanti come quelli che tutti noi abbiamo attraversato.
Nel nostro piccolo, come Sansebasket, abbiamo tentato di dare un segno di normalità in un contesto, per certi versi, assai lontano dal normale.
E se per la ripresa della attività della prima squadra non ci sono mai stati dubbi esagerati, ben diverso è il discorso per quanto riguarda le giovanili.
Per questo motivo abbiamo voluto dar voce a chi, ogni giorno, è impegnato sul campo con i più giovani tra i men in green, Pierangelo Rozzi.
Buongiorno Pier. Da coordinatore del settore giovanile, raccontaci com'è stata la ripresa delle attività.
Ciao a tutti e ben trovati. Lasciami dire che le perplessità e le difficoltà erano molte, ed eravamo anche un po' spaventati. Nel corso del tempo c'è stata qualche modifica ai protocolli, ma poi abbiamo capito come muoverci e le cose filano. Certo, ci sono attenzioni particolari da avere: non usiamo spogliatoi e docce, si misura la febbre e si ritirano le autocertificazioni. Gli allenamenti poi si svolgono rispettando le normative: mai più di 16 in campo e, quando si è di più, ci si turna. Di intoppi, per ora, non ce ne sono stati. Purtroppo, però, devo dire che si sente una grande mancanza: la convivialità con ragazzi e genitori. Ora, finito l'allenamento, ci si saluta velocemente per far spazio, giustamente, agli altri gruppi e rispettare le regole. La situazione, così, è ovviamente sotto controllo, ma si vede che manca qualcosa, che è forse ciò di cui non si può davvero fare a meno, le relazioni.
Tu sei il Covid Manager della società. Come ti trovi in questo ruolo?
Mi ci trovo immerso, ma mi avvalgo della collaborazione di staff tecnico e dirigenti, che ringrazio. Cerchiamo di essere sempre presenti agli allenamenti per sostenere tutti nel rispetto delle regole. Poi ci si affida a chi è sul campo, a chi è a stretto contatto con i giocatori. La mia figura funge da referente, ma l'impegno è condiviso.
Come hai trovato i ragazzi dopo questo lungo stop?
Lo dico con un pizzico di emozione: avevano una gran voglia di riprendere, davvero incredibile. Il ritorno in palestra è stato vissuto con entusiasmo immenso. Forse oltre che il desiderio di ripartire, ne sentivano anche il bisogno. Come tutti noi, del resto. Per ora quindi la presenza è costante e puntuale, il che è un buonissimo segnale. Riguardo alle norme da rispettare devo dire che ormai hanno assorbito le prassi da portare avanti, che sono diventate naturali. La voglia di tornare a giocare è così grande che i sacrifici si fanno volentieri.
Ringraziamo dunque Pier Rozzi che ci ha regalato uno spaccato di questa ripresa, raccontandoci, grazie alla sua esperienza diretta, come procede l'attività in casa biancoverde.
Siamo ripartiti, anche se è bene ricordare che non ci siamo mai fermati.